martedì 15 febbraio 2011
Lady GaGa e "Born this way" ai Grammy Awards 2011, un'altra manciata di riflessioni.
Lo ammetto, c'ero rimasto troppo male quando ho visto la performance la prima volta.
Mi aspettavo di più, mi aspettavo un nuovo live alla Paparazzi dei VMAS del 2009, forse mi aspettavo troppo, o semplicemente ero stato troppo influenzato dall'hype che si era creato attorno alla performance.
Quindi, ho svuotato la mente e ho cercato di vedere il live con occhi "nuovi" ed ho pensato: "E se fosse una sorta di "percorso" che Lady GaGa vuole fare?"
Mi spiego meglio, è come se con questo cd, Lady GaGa, volesse rinascere, non accaso sia l'album che il primo singolo si chiamano "Born this way", ecco spiegato l'uovo dentro cui era in incubazione la cantante e da cui è "nata" all'inizio del live, e tutta la scenografia praticamente assente e buia, i vestiti "placentosi" (o che comunque volevano ricordare la nudità e in qualche modo i feti), le coreografie molto primitive e tribali, la totale assenza di qualsiasi fronzolo.
Ripartire dal punto zero, il niente, il minimalismo completo. Partire da qui per poi andare dove?
Ascoltando l'unico altro pezzo uscito per ora dal cd, "Scheiße", anche se remix, secondo me si può avere un'idea di dove andrà a parare, sia le liriche che le sonorità (per quanto, ripeto, possano essere "deformate" dal remix), ci portano su atmosfere più scure, più malate anche rispetto ai precedenti singoli.
La mia speranza è quindi in una sorta di gioco dell'evoluzione, partire dalla nascita, con un brano semplice e con esibizioni molto minimali, per poi far "crescere il mostro" e arrivare a qualcosa che non abbiamo ancora visto, qualcosa che ci stupirà!
Ovvio che questo post andrà riletto a cd uscito per capire se l'avevo buttata di fuori o meno! :P
Nel frattempo spero con tutto il cuore di non sbagliarmi e di restare stupito da Lady GaGa ancora una volta!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento