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martedì 16 novembre 2010

Suonando lungo la vita


Sabato ero in città con Bimbo, classico giretto pomeridiano. D'un tratto sentiamo della musica in lontananza, guardiamo meglio, alcuni clown stanno venendo verso di noi, una strampalata banda musicale in mezzo al "caos" del sabato pomeriggio a Livorno.
Bimbo non ci mette molto a riconoscere in loro i clown che hanno partecipato con lui al festival teatrale in Polonia quest'estate, il gruppo lo vede, si fermano per salutarlo, e improvvisano (improvvisano? La linea di confine tra ciò che loro hanno pianificato e ciò che non lo è, è realmente sottile!) un piccolo spettacolo.

Ecco, vedendo la loro completa estraneità ad ogni logica, ogni qualsivoglia standard, la loro voglia di far ridere in maniera semplice, non artefatta, con trovate semplici, buffe...beh...mi sono commosso.

Pensavo a quello che abbiamo intorno, al caos che regna sempre sovrano, alle sovrastrutture che ci creiamo giorno dopo giorno, alle distanze umane sempre più grandi, alla sempre minor capacità di provare emozioni vere, pure, autentiche; pensavo a tutto questo, e poi a loro: diretti, puri, folli, caotici, goffi, strampalati, divertenti, sinceri.

Forse, dovremmo cercare di essere un po' più clown nelle nostre vite, metterci un naso rosso e ridere, ridere di tutto, ridere della vita, delle follie in cui ci rinchiudiamo, dei meccanismi che ci schiacciano sempre di più, del tempo che non sembra mai abbastanza.

Ridere, fare una capriola e continuare a suonare la nostra trombetta stonata lungo il sentiero della nostra vita.

3 commenti:

  1. Sono contento che ti siano piaciuti sai?
    Il gruppo si chiama Le Samovar. =)
    Sono daccordo nel pretendere da noi un pò più di comicità, fa bene a tutti quanti. E io nel mio piccolo lo faccio anche troppo!

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  2. Bravi bimbi! :)
    E' giusto iniettare un po' di comicità in questo mondo così depresso! :)

    RispondiElimina

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